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Il Cinghio di Malvarone

Una delle caratteristiche morfologiche salienti della Riserva è il Cinghio del Malvarone, un imponente complesso roccioso arenaceo-calcarenitico che costituisce un habitat ideale per molte specie di uccelli tra cui rari rapaci.

Attribuito alla “Formazione di Bismantova”, e quindi di origine Paleocenica (65 milioni di anni fa), è lungo quasi 3 km ed ha un orlo di scarpata che può raggiungere i 150 metri. È tagliato dal torrente Lerna in una caratteristica forra ripida e scoscesa realizzata dall’incessante lavoro di erosione del corso d’acqua stesso.

Il Cinghio del Malvarone divide il territorio della Riserva in due parti: l’altopiano di Sassoguidano, a nord nord-est, e i pendii argillosi che scendono fino alla fondovalle del Panaro, a sud sud-ovest.

Lungo la parete, in zona 1, vi sono vari ingressi di grotte (il “Pozzo del cane morto”, il “Buco di Casa Malvarone” e la già citata “Grotta del caldo”) dovute a fenomeni di dissoluzioni carsiche o da fratture preesistenti nella roccia (grotte tettoniche).

Il Cinghio oltre a costituire un habitat ideale per molte specie di uccelli e per numerose specie botaniche è importante sito di nidificazione del falco pellegrino (Falco peregrinus), animale simbolo della Riserva, che trova protezione sulle sue pareti scoscese.

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creato:giovedì 24 luglio 2008
modificato:venerdì 6 febbraio 2009